Perché in alcuni gruppi di scrittura non è possibile criticare la religione?



Frequentando, nel corso degli anni, alcuni forum e gruppi di scrittura ho notato che in alcuni c'è un regolamento in cui si vieta di usare linguaggi blasfemi o polemici verso la religione, anche quando si tratta di postare citazioni tratte dai libri.


Siccome non posso arrotolare una copia cartacea de l'Anticristo di Nietzsche e usarla come bomba a mano contro chi trova normale censurare i libri per "rispettare il sentimento religioso" o altre cose degne del Medioevo, mi limiterò ad esporre pacatamente il mio sdegno.





Questa è l'ennesima conferma che i credenti non vogliono rispetto, ma sottomissione.
Pretendere che un ateo non possa criticare le credenze religiose tramite la citazione di opere come l'Anticristo di Nietzsche o altre che contengono frasi considerabili "offensive", significa pretendere la sottomissione della libertà di pensiero alla fede

Una fede che, tra l'altro, rappresenta un insulto alla ragione, alla logica e al buon senso, tutte cose che per un razionalista hanno valore, quindi dovrebbero essere gli atei a chiedere rispetto per la loro razionalità, continuamente stuprata dalle credenze religiose.
 
Vi rendete conto che autori come Nietzsche, Russell, Voltaire, Twain, Bierce, De Sade, Freud e tanti altri, se fossero ancora vivi e postassero le loro opere su alcuni gruppi di scrittura, verrebbero censurati da questo becero moralismo?
Se considerate giusta la censura, come fate a considerarvi lettori o scrittori se non riuscite ad accettare l'esistenza di un libero pensiero che si può manifestare anche tramite critiche feroci?
A questo punto perché, invece di creare gruppi di scrittura che dovrebbero accogliere tutti, non create gruppi religiosi e rimanete nel vostro piccolo cerchio fatto di dogmi e tabù, difendendovi dal pericolosissimo libero pensiero che voi etichettate come "offensivo", dunque vietato?

Stiamo parlando di libri, di scrittura, non di post di ragazzini che bestemmiano e si divertono a prendere per il culo i credenti giusto per trollare...

Se avete paura delle parole, non dedicatevi ad esse... andate in chiesa ad inginocchiarvi e chiedere perdono, piuttosto che far finta di essere scrittori, perché non potete definirvi tali se non rispettate il pensiero altrui, soprattutto quello presente in libri pubblicati anche più di un secolo fa e che hanno plasmato, spesso in meglio, la mentalità dei popoli.
La censura è per le menti piccole.

"I libri sono per loro natura strumenti democratici e critici: sono molti, spesso si contraddicono, consentono di scegliere e di ragionare.
Anche per questo sono sempre stati avversati dal pensiero teocratico, censurati, proibiti, non di rado bruciati sul rogo insieme ai loro autori."
(Corrado Augias)


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