L'incoerenza dei vegani cattolici



Alcuni vegani sono anche cattolici, confermando, se ce ne fosse ancora bisogno, che essere cattolici ormai non ha più alcun significato, perché pochissime persone si sforzano di rispettare davvero la dottrina cattolica e comportarsi di conseguenza.

Sul sito ufficiale della "Santa Sede", possiamo trovare i vari articoli che compongono il "Catechismo della Chiesa Cattolica".

Al punto 2415, viene specificato che:
"Gli animali, come anche le piante e gli esseri inanimati, sono naturalmente destinati al bene comune dell'umanità passata, presente e futura."

Insomma, gli animali sono "destinati" al bene dell'uomo, questo perché, come viene spiegato nel punto 2417:
"Dio ha consegnato gli animali a colui che egli ha creato a sua immagine."

Quindi, gli animali sono una sorta di nostra proprietà, ed è per questo che, come continua l'articolo:
"È dunque legittimo servirsi degli animali per provvedere al nutrimento o per confezionare indumenti. Possono essere addomesticati, perché aiutino l'uomo nei suoi lavori e anche a ricrearsi negli svaghi. 
Le sperimentazioni mediche e scientifiche sugli animali sono pratiche moralmente accettabili, se rimangono entro limiti ragionevoli e contribuiscono a curare o salvare vite umane."

Di conseguenza, gli animali si possono sia mangiare che usare per vestirsi o fare esperimenti scientifici, l'importante è non farli soffrire inutilmente, trattarli in modo benevolo e rimanere entro certi limiti; quindi, cose come gli allevamenti biologici e la ricerca scientifica su malattie gravi non dovrebbero essere contestate da chi pretende di essere cattolico.

Proseguendo, l'articolo 2418 di anche: 
"È pure indegno dell'uomo spendere per gli animali somme che andrebbero destinate, prioritariamente, a sollevare la miseria degli uomini."

E prosegue con: 
"Si possono amare gli animali; ma non si devono far oggetto di quell'affetto che è dovuto soltanto alle persone."

Come possiamo vedere, anche amare l'animale al pari degli uomini è sbagliato, mentre ci sono vegani che, al contrario, amano i propri animali più delle persone (e la misantropia è abbastanza diffusa tra i vegani più estremisti), così come ci sono cani e gatti coccolati fino all'estremo, con tanto di "vestitini" e accessori inutili e in contrasto con la loro natura animale.

E questo solo prendendo in considerazione il Catechismo della Chiesa Cattolica, quindi senza scomodare la Bibbia, nella quale sono presenti diversi versi nei quali viene specificato che gli animali sono stati creati per servirci al pari delle piante (e lo stesso Gesù, almeno per quanto mi risulta, non è famoso per aver moltiplicato il pane e le pigne).

Non si possono usare scuse del tipo "Dio è Amore", "San Francesco amava gli animali" e così via, perché religioni del genere mettono l'uomo al di sopra degli animali.

Le uniche lotte coerenti potrebbero essere quelle contro la corrida, in quanto pratica inutile e ben lontana dalla "benevolenza", idem per gli allevamenti intensivi nei quali gli animali vengono trattati davvero in modi cruenti e senza il minimo rispetto, ma sono lotte che dovrebbero fare quelli che mangiano comunque carne, perché chi pretende di poter essere cattolico e trattare gli animali come "suoi fratelli", sbaglia a prescindere.

3 commenti:

  1. L'unica incoerenza è il dogmatismo di chi sostiene che essere vegetariani o vegani sia contrario al cristianesimo, e lo fa con tale superbia.

    La domanda inversa risolve la questione: un cristiano è forse obbligato a mangar carne o altri derivati animali?
    È intuitivo: no.

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  2. il Catechismo della Chiesa Cattolica è “norma sicura per l’insegnamento della fede”, come ha detto Giovanni Paolo II nella Costituzione Apostolica Fidei depositum, con la quale ha emanato la pubblicazione del Catechismo della Chiesa cattolica (n. 4).
    Si faccia attenzione. Giovanni Paolo II non ha detto: è “norma infallibile”, ma: è “norma sicura”.

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